Piccola vogliosa lezione di Geometria, da seduta, perchè dannatamente stanca

Può succedere, quando siamo veramente stanche, di sentire, in maniera incontrollata, il bisogno intrinseco di qualche forma, anche sfuggente, di seduta. Stendersi, rilassando i muscoli, su qualcosa di pericolosamente soffice, creando, con il corpo, figure geometriche perfettamente lineari. Amalgamare l'essenza corporea con le linee sinuose dettate dal contatto, con qualcosa di dannatamente morbido e all'apparenza oscenamente invitante .

Capita, se pur affaticata, di bramare, non l'oggetto, ma il soggetto oggettivo del mio desiderio.
Il termine oggetto è sempre stato riduttivo nei confronti anche dei meri e semplici utensili, potrebbero, giustamente, arrabbiarsi in maniera puramente lecita :) o eccitarsi, se solo potessero prendere coscienza della loro peccatrice anima inorganica, desiderare di sedermi inarcata, vogliosa di conformare forme scomposte, pienamente consapevole di essere seduta su di un oggetto di piacere, attendendo, in forma geometricamente imperfetta, l'arrivo del mio soggettivo strumento di distruzione sensoriale.

Sentirmi semplicemente me stessa, avvolta dalla voglia, appagata, in pace con la mia essenza. Riuscire a prendere sonno, dannatamente scomposta nel letto. Impressioni percettivamente complesse. Accerchiata da mani, che non sono solamente le mie.....